Così bravo che non possano ignorarti


Qualcuno ha detto: i libri di 30 pagine non vendono, ma sono pochi i libri con più di 30 pagine di concetti.

È sicuramente il caso di questo ‘So Good They Can’t Ignore You’ di Cal Newport – lo stesso autore di Deep Work e Digital Minimalism.

Sono talmente infastidito da questo libro che ho deciso di tornare a scrivere un blog post.

Di cosa parla questo libro?

In 250 pagine esprime il seguente concetto:

Non cercare un lavoro che corrisponda alla tua passione. Pochi trovano passioni che si trasformano in carriere. Concentrati invece sull’eccellere, sfidandoti continuamente e facendo pratica deliberata: finirai per appassionarti a ciò che fai.

Sono 242 caratteri – spazi compresi.

In sostanza avrebbe potuto scrivere una lettera per pagina.

Un libro adatto a ragazzi giovani che si affacciano al mondo del lavoro, più che a vecchi borbottoni del cazzo, tipo me.

Siccome però il buon Cal ci suggerisce di abbracciare la scomodità, voglio comunque scrivere una mia sintesi dei concetti chiave.

Il mito delle passioni

Steve Jobs consigliava di “seguire le proprie passioni”, ma lui stesso non ha seguito questo consiglio. Non era appassionato di tecnologia, e Apple, come molte altre realtà di successo, è nata da un susseguirsi di piccole circostanze gestite in modo eccellente e fuori dagli schemi, che sommate hanno prodotto ciò che vediamo oggi.

La passione per il lavoro nasce dal tempo e dall’esperienza accumulata nel farlo. Le innovazioni non avvengono “per caso” o “per colpo di genio”, ma grazie alla pratica e al miglioramento continuo di settori o skill avanzate, con pazienza, per lunghi periodi di tempo.

Analizzando i percorsi che portano ai “lavori dei sogni”, raramente si trovano passioni innate. Al contrario, si passa attraverso una serie di step crescenti, spesso partendo da ruoli umili. “Overdeliverando” a ogni fase, si creano opportunità per avanzare.

È cruciale però che ogni nuova competenza acquisita si sommi e sfrutti quelle precedenti, creando nel tempo un effetto di “interesse composto”. Sviluppare skill scollegate tra loro ti porterà a ripartire sempre da zero e a girare a vuoto.

Smetti di cercare la tua “vera passione” e concentrati piuttosto sullo sviluppo di skill rare e di valore. Una volta dominata una skill rara e di valore, potrai mettere a fuoco la tua missione, collegando tra di loro i tuoi punti di forza unici.

Trovare la motivazione

La motivazione a lavoro è guidata da:

  • Controllo e autonomia nel proprio lavoro
  • Competenza nelle proprie mansioni
  • Creatività
  • Impatto sul mondo e sugli altri
  • Connessione con le persone con cui si lavora

Devi evitare lavori che:

  • Offrono poche o nessuna opportunità di sviluppare skill rare e di valore
  • Si concentrano su questioni irrilevanti
  • Sono pieni di persone tossiche

La chiave è concentrarsi costantemente sul migliorare le proprie abilità, come farebbe un artigiano.

Pratica deliberata

Non sono solo le famigerate 10.000 ore dedicate ad un’attività che te la faranno padroneggiare.

Il fattore più determinante per acquisirne una vera maestria è il numero di queste ore dedicate alla pratica deliberata, ovvero ad esercizi mirati a migliorare punti deboli specifici, con feedback continui.

Cerca il disagio e affrontalo, studiando continuamente come risolvere problemi che non sai affrontare, soprattutto quando la tua mente vorrebbe evitarli.

Gli obiettivi devono essere chiari: il feedback non deve essere ambiguo e deve fornire indicazioni precise sul passo successivo. Il test è stato un successo o un fallimento?

Impara ad accettare feedback negativi, anche quando sono duri.

Piccole scommesse

Quando hai accumulato competenze sufficienti per cercare autonomia e responsabilità, è il momento di fare piccole scommesse per evolverti.

Crea piccoli progetti concreti, della durata massima di un mese, che ti forzino alla pratica deliberata e che diano risultati misurabili e inequivocabili.

Prediligi progetti che siano collegati alle tue aree di competenze ed eseguili in modo da attirare la curiosità e l’attenzione degli altri: devono avere la voglia di condividere ciò che hai fatto.

Attenzione: arrivato a questo punto il mondo intorno a te cercherà di dissuaderti, vedendoti come incosciente o perché potrebbero avere qualcosa da perdere.

Cosa mi resta

Le riflessioni su passione e carriera le ho trovate francamente banali.

Ho trovato interessanti gli spunti che riguardano la pratica deliberata come modalità efficiente per sviluppare skills ed eccellenza.

In particolare alcuni suggerimenti pratici:

  • Creare progetti-scommessa brevi, con una scadenza massima di un mese, progettati per forzare la pratica deliberata su una specifica competenza. L’output deve essere chiaro e binario (successo/fallimento). L’obiettivo è affrontare problemi che non sai risolvere e che sei obbligato a risolvere, pena conseguenze negative.
  • Allenare la mentalità della sfida: se procrastini un’azione che sai essere importante e che ti crea disagio, è proprio quel tipo di attività che devi ricercare e affrontare con pratica deliberata. Oltre quell’ostacolo si trova il tuo prossimo passo evolutivo.
  • Attenzione alla routine: se gran parte della tua giornata è occupata da attività automatiche e urgenti, come rispondere alle email o analizzare KPI, probabilmente hai raggiunto un plateau di competenze. Questi sono segnali d’allarme: devi uscire dalla trappola delle urgenze e tornare a concentrarti su ciò che è davvero importante, cercando una nuova sfida che ti metta alla prova.
  • Monitorare il tempo dedicato alla pratica deliberata: registra mensilmente le ore che dedichi a questo tipo di allenamento, con obiettivi incrementali. Usa un quaderno di pregio per annotare i tuoi progetti-scommessa, gli obiettivi, le sfide e i risultati. La qualità del quaderno ti ricorderà, anche a livello inconscio, il valore di ciò che stai facendo e la cura che devi metterci.

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